La giovane psicologa e ricercatrice della École universitaire internationale presenterà oggi in anteprima a Roma uno studio sulla droga dello stupro selezionato per un congresso mondiale a Chicago
Sarà aperto dal vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri il convegno che si terrà questo pomeriggio dalle 15 alle 19 a palazzo Ferrajoli a Roma, dedicato alla Droga dello stupro e organizzato dalla École universitaire internationale.
Con questa denominazione si fa riferimento a tutte quelle sostanze che vengono somministrate a una persona inconsapevole, in particolare acidi inodore, insapore e incolore che vengono soluti in liquidi (cocktail, ma anche bevande non alcoliche) e hanno come terribile effetto quello di lasciare la vittima priva di ricordi su quanto è successo (amnesia) e allo stesso tempo di attivare sessualmente il suo corpo, che non risulta inerme, ma quasi partecipe nel compimento della violenza sessuale, ovviamente in maniera non consapevole.
Durante l’incontro relazioneranno per la parte tecnica la presidente della scuola internazionale Sabrina Magris; la direttrice dell’Ircav (l’International response center against violence, centro di supporto alle vittime nato a Roma lo scorso novembre) e ricercatrice Martina Grassi; e Perla Di Gioia, psicologa e ricercatrice, insieme a Isabella Rauti, già consigliera del Ministro dell’Interno per le Politiche di contrasto della violenza di genere, sessuale e del femminicidio, nonché presidente di Hands off women onlus.
La Di Gioia, originaria di Ruvo di Puglia, si è laureata a Torino in Psicologia criminale. Lo studio che presenterà oggi in anteprima a Roma è stato selezionato – insieme a un altro dell’École universitaire internazionale – per un congresso mondiale sulla violenza sessuale che si terrà a Chicago, negli Stati Uniti, ad aprile prossimo.
È la prima volta che due ricerche della stessa struttura vengono scelte come finaliste per essere poi presentate ufficialmente a una platea di oltre 4mila esperti, che si riuniranno per ampliare le conoscenze comuni e individuare nuovi strumenti operativi per fronteggiare il fenomeno.
L’Italia, che è partita come fanalino di coda in Europa, sta ora iniziando un cammino con passi da gigante nella conoscenza, nell’investigazione, nel contrasto e nella prevenzione in quest’ambito. In tale solco si snoda il lavoro della giovane ricercatrice ruvese, impegnata nei giorni scorsi anche durante un convegno a Napoli come esperta sul tema della violenza sessuale.
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