Rassegna stampa

canottaggio.org – Via le Mani 2018. Una sesta edizione ancora più ricca e sentita

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ROMA, 24 settembre 2018 - “È violenza contro le donne ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà”. Così recita l’art. 1 della dichiarazione ONU sull’eliminazione della violenza contro le donne. Purtroppo la violenza contro le donne continua e sembra non avere un freno. Una lotta che non ha tregua e una sensibilizzazione delle coscienze che continua senza sosta. Per questo motivo il canottaggio italiano prosegue nel fare la propria parte continuando ad organizzare la regata “Via le Mani”, evento che si propone di diffondere la cultura del rispetto per le donne e di combattere quella della paura e del silenzio.

Una regata che quest’anno ha come Main Sponsor COOP che è anche sponsor della nazionale femminile di canottaggio. Una nazionale sempre più vincente in ogni angolo del mondo. L’appuntamento con la sesta edizione è per domenica 14 ottobre e sarà realizzata, come sempre, grazie all’impegno della Federazione Italiana Canottaggio, del Comitato Regionale del Lazio e del Circolo Canottieri Roma, che tornerà a mettere a disposizione le proprie strutture per ospitare le gare. Ufficializzata altresì l’immagine dell’evento del 14 ottobre, che sarà il leit motiv di tutta la kermesse.

Fondamentale, nel contesto dell’organizzazione, è stato il contributo della rete informale di donne ed Associazioni femminili come la Hands off Women, dalla quale è stato mutuato il nome “Via le Mani” e dell’Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa Onlus che da anni si battono a favore delle donne. Prossime info su canottaggio.org e sulle piattaforme social della Federazione e delle associazioni sopracitate.

[Speciale Regata di beneficenza "Via Le Mani"]

[Fonte: www.canottaggio.org]

ANSA-BOX – Vita da mamma: facile a Bolzano, difficile in Campania Save the Children, in Italia sempre più disoccupate

di Emanuela De Crescenzo

(ANSA) – ROMA, 9 MAG – Essere mamma in Italia è sempre più difficile, con differenze il Nord, sempre più virtuoso come Trento e Bolzano, e il Sud, spesso carente di servizi e di sostegno alla maternità, con la Campania come fanalino di coda.
Nel Belpaese si diventa mamme sempre più tardi e si fanno sempre meno figli. Il tasso di disoccupazione delle donne, ed in particolare delle mamme, è tra i più alti in Europa, ci sono discriminazioni radicate nel mondo del lavoro, un forte squilibrio nei carichi familiari tra madri e padri e poche possibilità di conciliare gli impegni domestici con l’occupazione, a partire dalla scarsissima offerta di servizi educativi per l’infanzia.
È il quadro che emerge dall’analisi di Save the Children “Le Equilibriste: la maternità in Italia”, diffuso in occasione della Festa della mamma, da cui appare evidente una condizione ancora molto critica, ma soprattutto, come afferma l’organizzazione internazionale che dal 1919 si occupa di salvare bambini, la situazione delle mamme è ancora ferma a molti anni fa e mancano miglioramenti strutturali, soprattutto al Sud. …Continua a leggere >>

Il Tempo – ProVita non si arrende e scende in piazza contro i nazicomunisti che hanno eliminato il manifesto contro l’aborto

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In tempi di stravolgimento dei significati, la volontà di dare un nome alle cose fa la differenza tra l’autoannullamento e una piena consapevolezza dell’essere modernità. L’associazione Pro Vita non si arrende.… Continua a leggere

Periodico italiano – Isabella Rauti: “Le donne sono le eroiche funambole del quotidiano”

Pagine da PIM37_marzo2018_IntervistaIsabellaRauti_Pagina_1“Vorremmo veder realizzato, in termini normativi, tutto ciò che riguarda l’argomento dei diritti e della parità di accesso”

Alla luce di quanto detto, abbiamo chiesto a una ‘politichessa’ italiana, Isabella Rauti, neo-senatrice di ‘Fratelli d’Italia’ eletta proprio in questi giorni a Mantova, di esprimere un parere riguardo a un tema centrale di questo 8 marzo: la figura femminile può finalmente raggiungere obiettivi importanti in politica? La Rauti, nel 1995 è stata a lungo la Coordinatrice nazionale femminile del Movimento Sociale-Fiamma Tricoloree componente degli organi esecutivi del Partito. Nel 2004 si iscrive ad Alleanza Nazionale e aderisce al progetto del Popolo delle libertà (Pdl). Nel marzo 2014 aderisce a ‘Fratelli d’Italia’ come componente dell’esecutivo e membro della direzione nazionale.

Senatrice Rauti, lei è appena stata eletta senatrice nella città di Mantova: innanzitutto, quali saranno le sue azioni per rappresentare il territorio del suo collegio?
“Le azioni per rappresentare il territorio del mio collegio sono quelle annunciate nel mio programma elettorale: affrontare il nodo dell’isolamento infrastrutturale che affligge le condizioni della rete ferroviaria, come ad esempio il binario unico della Mantova-Milano, ma anche la necessità di completare la tangenziale della città, nonché potenziare la via autostradale, come per altro previsto ma mai realizzato. Altri aspetti prioritari sono sicuramente legati al turismo e a una maggior rivalutazione del patrimonio artistico e culturale, con una condivisione migliore tra le ricchezze di pertinenza statale e i tesori di pertinenza e amministrazione comunale. Vi è anche l’idea di realizzare, investendo sull’antica Via del Principe, una sorta di museo all’aperto che congiunga le due parti della città: da Palazzo Ducale a Palazzo Te. Infine, gli aspetti legati all’agricoltura, essendo un territorio che ha una sua vocazione agricola con prodotti d’eccellenza, in modo da valorizzare i suoi prodotti e tutta la filiera agroalimentare. C’è da aggiungere che, quando si vince in un collegio uninominale maggioritario, soprattutto se si vince con una percentuale così alta ed essendo l’unico senatore eletto di quel territorio, mi sento di dover rappresentare i bisogni di questa provincia, anche di coloro che non mi hanno votata”.

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formiche.net – Buon 8 marzo a tutte le donne impegnate nelle Forze armate

L’opinione di Isabella Rauti, giornalista e scrittrice, ufficiale della Riserva selezionata dell’Esercito, neoeletta in Senato nelle fila di Fratelli d’Italia

Ogni 8 marzo si celebra la festa della donna. Per non banalizzare, vale sempre la pena anzi è bene ricordare la tragica radice storica di questa festa. Il rischio, altrimenti, è che la giornata diventi soltanto una celebrazione e un rito di festa. È invece opportuno ricordare, soprattutto alle giovani generazione, le origini antiche, storiche e tragiche di questa data. Solo così si può, infatti, approfittare di tale ricorrenza per fare meno retorica e ribadire ciò che resta ancora da fare, analizzando la reale condizione femminile al di là di garanzie e delle tutele legislative che pure, fortunatamente, ci sono. Esiste ancora, infatti, uno scarto tra la parità normativa e descrittiva, garantita dalla legge, e la parità sostanziale e sociale, quella di fatto e che è vissuta nel quotidiano.

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mm-com.it – Rauti (FdI): 8 Marzo, donne tra lavoro e famiglia un ruolo fondamentale nella nostra società che deve essere tutelato come merita

Senatrice Isabella Rauti (Fratelli d’Italia):

Nella giornata della donna il mio pensiero va a tutte quelle donne che ogni giorno affrontano la vita dividendosi tra il lavoro e la famiglia cercando in ogni modo e con grande forza di onorare il loro ruolo. Un ruolo unico che merita il massimo rispetto e che invece spesso e volentieri viene macchiato da azioni ripugnanti: violenze, stupri, stalking, aggressioni verbali nelle case e ahimè anche nei posti di lavoro. La mia vicinanza va proprio a queste donne che soffrono sotto il peso a volte intollerabile di certe azioni. Mi auguro che la politica e le istituzioni intraprendano ogni azione per proteggere e rivalutare il ruolo della donna a beneficio delle nuove generazioni.

[Fonte: mm-com.it]

Dire – 8 marzo. CISL: sostegno campagna CES per vera conciliazione vita-lavoro

(DIRE) Roma, 3 mar. – “Contrattare piu’ tutele per realizzare la vera conciliazione tra vita e lavoro”. È questo l’obiettivo delle iniziative della Cisl in programma in tutta Italia in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Lo sottolinea in una nota il sindacato guidato da Annamaria Furlan alla vigilia dell’8 marzo. La Cisl ha aderito quest’anno in particolare a due Campagne promozionali che impegnano il sindacato ad intraprendere specifiche iniziative su tutto il territorio nazionale. La prima Campagna, ‘Stop Gender Based Violence at Work’, e’ promossa dal sindacato mondiale (ITUC/CSI) – partita il 14 febbraio 2018 e si concludera’ l’8 Marzo (23 giorni di mobilitazione) – ed e’ rivolta alla sensibilizzazione dei singoli governi per sostenere la necessita’ di una Convenzione/Raccomandazione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) contro la violenza e le molestie nei luoghi di lavoro. La campagna e’ accompagnata dagli hashtag #StopGBVatWork e #23Days.
L’altra iniziativa e’ a sostegno della mobilitazione del sindacato europeo (ETUC/CES) ‘Si’ alla Direttiva per l’Equilibrio Vita privata/Lavoro’ – hashtag #IwantWorkLifeBalance e #IWD2018 – che sollecita l’approvazione della bozza di Direttiva europea sull’equilibrio vita-lavoro, attualmente in discussione al Consiglio Europeo, in modo da promuovere l’occupazione femminile e sostenere la scelta della maternita’, attraverso piu’ tutele per le donne in modo da realizzare una vera conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, una opportunita’ per tutti, aggiunge nella nota la Cisl.
“L’obiettivo e’ ottenere miglioramenti significativi per la vita delle donne, delle lavoratrici e lavoratori in tutta Europa, attraverso nuovi congedi retribuiti di paternita’ e di cura, ed il rafforzamento dei congedi parentali retribuiti. Nei giorni 7 e 8 Marzo il sostegno alla Direttiva si concretizzera’ in particolare attraverso la produzione di foto e video da condividere su twitter e facebook”, conclude la nota della Cisl.
(Com/Ran/Dire)
12:42 03-03-18

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notizieinunclick.it – Isabella Rauti (FdI): Vittime droghe stupro “vittime fantasma”

Al convegno sulle Droghe dello stupro, un fenomeno poco conosciuto e sommerso. L’assunzione indotta di sostanze stupefacenti, incolori e insapori, che generano amnesia , disinibizione, rilassamento muscolare, uno stato di eccitazione e di incoscienza che rendono impossibile dare o negare il consenso.… Continua a leggere

AirPress – Donne e risoluzione dei conflitti

InPUNTAdiANFIBI-Febbraio2018Esiste un punto di vista di genere nella risoluzione dei conflitti? Si! Esiste nella Dottrina e nella pratica. Un esempio ed una metafora bellissimi li possiamo trovare nel DocuFilm del 2008 “PRAY THE DEVIL BACK TO HELL”, narrato dalla voce di Leymah Gbowee , attivista pacifista liberiana durante la guerra civile (1999-2003), avvocatessa per i diritti umani e, nel 2011, Premio Nobel per la Pace, che riuscì ad organizzare una mobilitazione femminile di massa, con donne mussulmane e cristiane unite, in una preghiera corale di pace. Dopo le manifestazioni da lei organizzate – e rimaste un’icona dell’impegno femminile nel peacebuilding – e sulla scia della forza non solo simbolica delle “donne in bianco”, la Gbowee arrivò ai tavoli delle trattative di pace che misero fine alla guerra civile, che aveva dilaniato la Liberia per circa quattro anni. E di esempi concreti di impegno femminile sulla strada della pacificazione e della risoluzione dei conflitti ne potremmo portare tanti altri ancora; e non è un caso che la campagna internazionale – anzi globale – Nobel Peace Prize for African Women (NOPPAW) si concluse con il conferimento, nel 2011, del Premio Nobel per la Pace non solo alla Leymah Gbowee ma anche alla Presidente della Liberia, Ellen Johnson-Sileaf ed all’attivista pacifista yemenita Tawakkol Karman, tre espressioni diverse della stessa voglia di cambiamento e del ruolo decisivo delle donne. …Continua a leggere >>

notizieinunclick.it – Isabella Rauti (FdI) , Nella giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili

Nella giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili non si può rimanere in silenzio. E mentre il nodo dell’ integrazione resta al centro del dibattito politico, è giusto sottolineare che l’integrazione deve avvenire nelle forme e nel rispetto delle nostre leggi e in Italia una normativa vieta le mutilazioni genitali femminili. Secondo una recente ricerca di ActionAid ci sono in Italia tra 60 e 80 mila donne che hanno subito le mutilazioni genitali. Una pratica aberrante che fa parte del diritto consuetudinario e di certe tradizioni ma che lascia segni indelebili nei corpi e nelle menti delle bambine e delle ragazze che la subiscono. Oggi il Parlamento Europeo discuterà una risoluzione per chiedere ai Paesi membri delle misure di prevenzione in tema di sanità e tra queste, una è dedicata a tale pratica che, in Europa investe ben 550 mila donne di nazionalità in gran parte egiziana o nigeriana. Come donna e come esponente politico e sulla base dell’esperienza fatta come Capo Dipartimento Pari Opportunita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è mio sentito dovere ripetere BASTA, davanti ad una simile pratica, retaggio di una cultura tribale che offende il Corpo delle donne, inibisce la loro sessualità e condiziona la loro psicologia.
Lo afferma Isabella Rauti, candidata al Senato per Fratelli d’Italia.

[Fonte: www.notizieinunclick.it]