Primo piano
IV edizione Regata Via Le Mani
ROMA, 19 ottobre 2016 – La Federazione Italiana Canottaggio, in collaborazione con Hands off Women – HOW, rete informale di donne ed Associazioni femminili organizza, con il sostegno di Energetic Source, la IV edizione della regata promozionale “Via Le Mani” contro la violenza di genere per testimoniare con forza la posizione del mondo del canottaggio contro la violenza sulle donne. La manifestazione è patrocinata dall’Associazione Nazionale Volontarie Telefono Rosa da sempre attiva con una serie di fondamentali servizi a disposizione di tutte le vittime di maltrattamento, come di consueto al fianco della Federazione, così come l’ItalianAttori che con la partecipazione di un proprio equipaggio testimonia la propria sensibilità alla campagna antiviolenza, cosi come altri artisti sportivi.
La regata si svolgerà domenica 30 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 14.00, presso la prestigiosa sede del Circolo Canottieri Roma, che per la terza volta ospita ”Via le Mani” prestando un prezioso supporto logistico organizzativo all’evento. Sin dalle prime battute, la valenza sociale dell’iniziativa ha prodotto risultati significativi in termini di visibilità ed una partecipazione in costante crescita che vede in prevalenza il coinvolgimento di equipaggi dei circoli storici romani, pur registrando anche la presenza di equipaggi provenienti dal resto d’Italia. Il nome ‘Via le Mani’ si rifà ad una terminologia tecnica del canottaggio che ben si sposa con la causa promossa da Hands off Women, che vuol dire ‘giù le mani dalle donne’, il cui acronimo è ‘HOW’ rimanda al “come” fronteggiare il drammatico e purtroppo attuale fenomeno della violenza di genere.
La Federazione ha deciso di intraprendere questa campagna con l’obiettivo, di raccogliere fondi da destinare a favore di associazioni senza fine di lucro attive nel concreto supporto a donne in difficoltà e vittime di violenza. In considerazione del terremoto che ha colpito il centro Italia quest’anno il contributo sarà devoluto ad un’associazione attiva nei territori interessati dal sisma individuato nel Centro Antiviolenza della Croce Rossa Italiana di Avezzano. Moltissime le persone che finora hanno testimoniato il loro sostegno alla causa. Tra loro in primis il Presidente della Federazione Italiana Canottaggio, Giuseppe Abbagnale, ambasciatore di Telefono Rosa e leggendario campione olimpico e numerosi artisti dell’ItalianAttori capitanati da Sebastiano Somma, ed altri come Gaetano Amato, Laura Lattuada, intervenuti come testimonial dell’iniziativa.
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Conferenza stampa “La Cometa dell’Arte”: il valore della cultura contro la violenza sulle donne – Martedì 4 ottobre, alle ore 19.00, presso il Teatro della Cometa – Via del Teatro Marcello 4, Roma
E’ con questo spirito che l’Associazione Hands Off Women (HOW) Onlus, network internazionale il cui acronimo – HOW – sottintende anche “il COME” trovare una soluzione globale al fenomeno delle violenze contro le donne in tutte le sue molteplici sfaccettature, promuove “La Cometa dell’Arte”: un nuovo spazio di undici incontri (da ottobre 2016 ad aprile 2017), che si svolgerà al Teatro della Cometa, di mercoledì alle ore 18.15, su un tema tanto affascinante quanto inesauribile: “I mille volti di Roma - arte e storia, tradizioni e contraddizioni”.
Mille volti… come quelli che ha la violenza e che nessuna legge, da sola, può riuscire a estirpare, se non è accompagnata da una rivoluzione culturale, da un cambio di mentalità e da una necessaria sfida educativa.
L’istruzione e la cultura sono armi potentissime che permettono agli uomini ed alle donne di essere liberi di scegliere e, di conseguenza, insegnano a non avere paura.
Come ha dichiarato Malala, la ragazza pachistana Nobel per la pace e simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, «Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo».
E “I mille volti di Roma…” si avvale di relatori di spicco scelti tra esponenti del mondo accademico e personalità della cultura, tra cui Alessandro Viscogliosi, Costantino D’Orazio, Barbara Briganti, Arnaldo Colasanti, Giorgio Muratore, Roberto Valeriani, Guglielmo Villa, Anselma Dall’Olio, Stefano Dominella e Pino Strabioli.
LaStampa.it – “Voi non lo immaginate, ma questa è la vita che fanno gli orfani di femminicidio”
Vi preghiamo di leggere la lettera, comparsa oggi su “LaStampa.it” scritta dagli zii di bambini, orfani di femminicidio.
E vi preghiamo anche di leggere e firmare la Petizione da noi lanciata tempo fa, per fare qualcosa rispetto ad un dramma ignorato. Grazie
Nella foto una delle numerose manifestazioni contro la violenza sulle donne, flash mob davanti a Trinità dei Monti, Roma, 4 febbraio 2013
Gentile Direttore,
siamo Agnese e Giovanni Paolo, zii affidatari di due orfani di femminicidio, abbiamo partecipato al Convegno Switch-off sugli «orfani speciali» del 21 settembre alla Camera dei Deputati. Esprimiamo profonda gratitudine alla dottoressa Anna Costanza Baldry e ai suoi collaboratori che, con il loro studio scientifico serio, approfondito, umano, hanno fatto luce su questa grave piaga sociale. Nessuno può lontanamente immaginare cosa vivono questi bambini, solo chi sta al loro fianco comprende e condivide il dolore e la tragedia, ogni istante del giorno e della notte, incessante, devastante.
Questi bambini, in un attimo, vivono tre drammi: il dramma degli orfani, il dramma della guerra, il dramma del terremoto.
Vania e Rosaria, storie diverse e lontane, ma un comune destino di morte per mano di un uomo, amato e respinto
Oggi sono state uccise altre due donne da chi diceva di amarle. Vania e Rosaria, storie diverse e lontane, ma un comune destino di morte per mano di un uomo, amato e respinto.
Dall’inizio dell’anno sono 60 le vittime di femminicidio; 128 nel 2015 con una media di una donna ogni due giorni e mezzo. Tra il 2005 e il 2015 sono 1740 le donne uccise dagli uomini ed è solo una stima. E soprattutto non sono numeri ma persone, vite spezzate, figli a cui viene tolta la madre, orfani di femminicidio, e spesso sono i loro padri gli assassini delle loro madri.
Gli ultimi interventi legislativi hanno introdotto importanti aggravanti di pena ma non basta! Condividiamo la proposta di introdurre nei delitti l’aggravante di genere e invocare l’ergastolo per gli autori dell’omicidio. Nella consapevolezza che le leggi sono necessarie per prevenire e punire ma non sono sufficienti per sradicare un fenomeno strutturale come la violenza di genere , che richiede nuove forme educative ed una rivoluzione culturale che passa attraverso il rispetto delle differenze e l’educazione ai sentimenti. È insopportabile la sensazione che la società si rassegni a questo bollettino di guerra e “metabolizzi” questo orrore come fosse una disfunzione delle relazioni intime e sentimentali.
Isabella Rauti
Sulla Via di Francesco (da Arrone ad Assisi), dedicando il cammino alle donne che subiscono violenza ed alle vittime di femminicidio
Il diario del pellegrinaggio:
Donne in cammino. “Hands Off Women” sulle orme di Francesco
Rassegna stampa:
La Nazione – «Io, pellegrina contro la violenza sulle donne»
Corriere dell’Umbria – Sulla Via di Francesco per dire no alla violenza sulle donne
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Firma la petizione “AIUTO AGLI ORFANI DI FEMMINICIDIO” diretta a Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
Cari amici e cari soci,
abbiamo promosso la petizione “Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi: AIUTO AGLI ORFANI DI FEMMINICIDIO”, ti chiediamo di firmarla sulla piattaforma Change.org – se la condividi – e di diffonderla.
Puoi leggere la petizione qui ed usare questo link per la diffusione:
www.change.org
Grazie!
Isabella Rauti
Il Foglio – Spose bambine
La pratica dei matrimoni forzati con minorenni è diffusa ovunque, anche in Europa. Un’indagine
di Isabella Rauti
“C’era una volta una bambina di nome Nojoom che viveva in un villaggio yemenita”. Potrebbe essere l’inizio comune di una favola bella invece è il racconto – fatto al mondo – di una storia vera e atroce, quella di un matrimonio forzato e precoce, quella di una sposa bambina di 9 anni che a 10 anni ha il coraggio di chiedere il divorzio. L’anteprima del film “La sposa bambina” – sostenuto da Amnesty International – ha vinto il premio come miglior film al Festival international du film de Dubai 2014. La regista Khadija al Salami – prima donna yemenita a diventare regista e produttrice – si è ispirata alla sua storia personale (data in sposa a 11 anni e costretta a subire le violenze del marito) e alla storia vera, raccontata nel libro “I am Nujood, age 10 and divorced” scritto da Nojoud Ali e dalla giornalista franco-iraniana Delphine Minoui, tradotto in quindici lingue ed edito in Italia da Piemme. …Continua a leggere >>
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