Primo piano

AirPress – Donne e risoluzione dei conflitti

InPUNTAdiANFIBI-Febbraio2018Esiste un punto di vista di genere nella risoluzione dei conflitti? Si! Esiste nella Dottrina e nella pratica. Un esempio ed una metafora bellissimi li possiamo trovare nel DocuFilm del 2008 “PRAY THE DEVIL BACK TO HELL”, narrato dalla voce di Leymah Gbowee , attivista pacifista liberiana durante la guerra civile (1999-2003), avvocatessa per i diritti umani e, nel 2011, Premio Nobel per la Pace, che riuscì ad organizzare una mobilitazione femminile di massa, con donne mussulmane e cristiane unite, in una preghiera corale di pace. Dopo le manifestazioni da lei organizzate – e rimaste un’icona dell’impegno femminile nel peacebuilding – e sulla scia della forza non solo simbolica delle “donne in bianco”, la Gbowee arrivò ai tavoli delle trattative di pace che misero fine alla guerra civile, che aveva dilaniato la Liberia per circa quattro anni. E di esempi concreti di impegno femminile sulla strada della pacificazione e della risoluzione dei conflitti ne potremmo portare tanti altri ancora; e non è un caso che la campagna internazionale – anzi globale – Nobel Peace Prize for African Women (NOPPAW) si concluse con il conferimento, nel 2011, del Premio Nobel per la Pace non solo alla Leymah Gbowee ma anche alla Presidente della Liberia, Ellen Johnson-Sileaf ed all’attivista pacifista yemenita Tawakkol Karman, tre espressioni diverse della stessa voglia di cambiamento e del ruolo decisivo delle donne. …Continua a leggere >>

notizieinunclick.it – Isabella Rauti (FdI) , Nella giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili

Nella giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili non si può rimanere in silenzio. E mentre il nodo dell’ integrazione resta al centro del dibattito politico, è giusto sottolineare che l’integrazione deve avvenire nelle forme e nel rispetto delle nostre leggi e in Italia una normativa vieta le mutilazioni genitali femminili. Secondo una recente ricerca di ActionAid ci sono in Italia tra 60 e 80 mila donne che hanno subito le mutilazioni genitali. Una pratica aberrante che fa parte del diritto consuetudinario e di certe tradizioni ma che lascia segni indelebili nei corpi e nelle menti delle bambine e delle ragazze che la subiscono. Oggi il Parlamento Europeo discuterà una risoluzione per chiedere ai Paesi membri delle misure di prevenzione in tema di sanità e tra queste, una è dedicata a tale pratica che, in Europa investe ben 550 mila donne di nazionalità in gran parte egiziana o nigeriana. Come donna e come esponente politico e sulla base dell’esperienza fatta come Capo Dipartimento Pari Opportunita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è mio sentito dovere ripetere BASTA, davanti ad una simile pratica, retaggio di una cultura tribale che offende il Corpo delle donne, inibisce la loro sessualità e condiziona la loro psicologia.
Lo afferma Isabella Rauti, candidata al Senato per Fratelli d’Italia.

[Fonte: www.notizieinunclick.it]

ruvolive.it – La ruvese Perla Di Gioia in prima linea contro la violenza di genere

La giovane psicologa e ricercatrice della École universitaire internationale presenterà oggi in anteprima a Roma uno studio sulla droga dello stupro selezionato per un congresso mondiale a Chicago

Sarà aperto dal vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri il convegno che si terrà questo pomeriggio dalle 15 alle 19 a palazzo Ferrajoli a Roma, dedicato alla Droga dello stupro e organizzato dalla École universitaire internationale.
Con questa denominazione si fa riferimento a tutte quelle sostanze che vengono somministrate a una persona inconsapevole, in particolare acidi inodore, insapore e incolore che vengono soluti in liquidi (cocktail, ma anche bevande non alcoliche) e hanno come terribile effetto quello di lasciare la vittima priva di ricordi su quanto è successo (amnesia) e allo stesso tempo di attivare sessualmente il suo corpo, che non risulta inerme, ma quasi partecipe nel compimento della violenza sessuale, ovviamente in maniera non consapevole. …Continua a leggere >>

La Notizia Giornale.it – Vendesi verginità, pure le donne sbagliano

LaNotizia17012018

18 anni… ed un vuoto a perdere! Una studentessa e modella italiana appena maggiorenne, da due anni lavora a questo progetto: vendersi. Vendere la sua verginità, la sua prima volta; e vuole farlo all’asta , al migliore offerente insomma. E non è una Fake news come vorremmo pensare. Lei stessa, infatti, ha raccontato al famoso tabloid inglese “The Sun” la sua misera e studiata storia: “Ho deciso che la mia verginità era preziosa quando avevo 16 anni”, ha sostenuto e, “Volevo una buona istruzione quindi ho cominciato a guardare il web in cerca di modi per finanziare i miei studi e ho trovato una serie di pubblicità di aste ed ho scoperto che c’erano ragazze che si erano vendute per 3,5 milioni di euro, quindi ho deciso che avrei fatto lo stesso a 18 anni”.

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AirPress – Lo stupro come arma di guerra

Airpress_85-1Lo stupro è un’arma di guerra. Lo è stato storicamente e continua ad esserlo nei conflitti post-moderni. Le donne come bottino, dal Ratto delle Sabine alle “marocchinate” della Ciociaria, dagli stupri in Sudan, in Sierra Leone, in Ruanda, in Liberia, in Congo e in Bosnia Erzegovina; dalle studentesse nigeriane rapite da Boko Haram alle vittime dell’Isis. E altro ancora. Oggi come sempre, da secoli. Un mondo che attraversa il mondo, una storia infinita che attraversa il tempo. Il lato nascosto della guerra e uno dei più grandi silenzi della storia. Un buco nero! La differenza oggi è che il nodo “donne e conflitti armati” non è “un affare di donne” ma una questione definitivamente inserita nelle politiche di sicurezza umana, con un forte impatto anche sul diritto internazionale, sull’emancipazione femminile e sulle missioni di pace.

La Risoluzione ONU 1325\2000 su “Donne, Pace e Sicurezza”, considerata la “madre” delle Risoluzioni successive e correlate, è la prima di questo Organismo ad affrontare esplicitamente l’impatto della guerra sulle donne ma anche il ruolo femminile nella risoluzione dei conflitti: donne non solo vittime ma costruttrici di pace.

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30 ottobre / 30 dicembre 2017 – “MERCATINO DELLE FESTE. Tante Idee da tutto il mondo”, Villa Laetitia, Lungotevere delle Armi 22, Roma – Dal Lunedì al Sabato ore 10.00/19.00, Domenica ore 9.30/14.00

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Sabato 25 novembre, ore 16:00 – “STOP. Questo non è amore. La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti”, Palazzo Comunale di Tarquinia, Sala Consiliare

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Sabato 25 novembre, ore 10:00 – “Woman Protect – NO alla VIOLENZA”, Centro Sportivo Roma Eur

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Giovedì 23 novembre, ore 10:00 – “L’amore non ha lividi”, Palazzo Ferrajoli, Roma

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“L’amore non ha lividi” è l’iniziativa promossa da PinkItalia sulla violenza contro le donne che ha luogo giovedì 23 novembre a Roma, Palazzo Ferrajoli.
Si tratta di un’intera giornata dedicata all’approfondimento – dibattiti, convegni, interviste, tavole rotonde, reading, presentazione libri, performance culturali – che coinvolge Enti e istituzioni.

Segui l’intervento di Isabella Rauti:

lextra.news – La città di Tarquinia presente alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Riceviamo e pubblichiamo

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Il 24 ed il 25 novembre il sindaco Pietro Mencarini e il consigliere incaricato alle Pari Opportunità Marica Cerasa in collaborazione con l’Associazione onlus HANDS OFF WOMEN presenterà la manifestazione ‘STOP: questo non è amore. La violenza contro le donne una sconfitta per tutti’.

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