“Vorremmo veder realizzato, in termini normativi, tutto ciò che riguarda l’argomento dei diritti e della parità di accesso”
Alla luce di quanto detto, abbiamo chiesto a una ‘politichessa’ italiana, Isabella Rauti, neo-senatrice di ‘Fratelli d’Italia’ eletta proprio in questi giorni a Mantova, di esprimere un parere riguardo a un tema centrale di questo 8 marzo: la figura femminile può finalmente raggiungere obiettivi importanti in politica? La Rauti, nel 1995 è stata a lungo la Coordinatrice nazionale femminile del Movimento Sociale-Fiamma Tricoloree componente degli organi esecutivi del Partito. Nel 2004 si iscrive ad Alleanza Nazionale e aderisce al progetto del Popolo delle libertà (Pdl). Nel marzo 2014 aderisce a ‘Fratelli d’Italia’ come componente dell’esecutivo e membro della direzione nazionale.
Senatrice Rauti, lei è appena stata eletta senatrice nella città di Mantova: innanzitutto, quali saranno le sue azioni per rappresentare il territorio del suo collegio?
“Le azioni per rappresentare il territorio del mio collegio sono quelle annunciate nel mio programma elettorale: affrontare il nodo dell’isolamento infrastrutturale che affligge le condizioni della rete ferroviaria, come ad esempio il binario unico della Mantova-Milano, ma anche la necessità di completare la tangenziale della città, nonché potenziare la via autostradale, come per altro previsto ma mai realizzato. Altri aspetti prioritari sono sicuramente legati al turismo e a una maggior rivalutazione del patrimonio artistico e culturale, con una condivisione migliore tra le ricchezze di pertinenza statale e i tesori di pertinenza e amministrazione comunale. Vi è anche l’idea di realizzare, investendo sull’antica Via del Principe, una sorta di museo all’aperto che congiunga le due parti della città: da Palazzo Ducale a Palazzo Te. Infine, gli aspetti legati all’agricoltura, essendo un territorio che ha una sua vocazione agricola con prodotti d’eccellenza, in modo da valorizzare i suoi prodotti e tutta la filiera agroalimentare. C’è da aggiungere che, quando si vince in un collegio uninominale maggioritario, soprattutto se si vince con una percentuale così alta ed essendo l’unico senatore eletto di quel territorio, mi sento di dover rappresentare i bisogni di questa provincia, anche di coloro che non mi hanno votata”.
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