Il consigliere del ministro Alfano per il contrasto alla violenza di genere Isabella Rauti ha presentato l’opera al Mese della Cultura e della Lingua italiana in corso nel Principato
«Rimettere al centro il tema della violenza di genere e del femminicidio per richiamare ogni Paese europeo al senso di responsabilità». Questo il motivo della realizzazione di ‘Metamorfosi…non chiamarmi amore’, proiettato ieri pomeriggio nell’ambito della IV edizione del Mese della Cultura e della Lingua italiana organizzato dall’ambasciata d’Italia nel Principato di Monaco.
A presentare al pubblico del festival il corto – proiettato per la prima volta a luglio scorso in occasione della prima riunione informale dei ministri dell’Interno della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea – Isabella Rauti, consigliere del ministro dell’Interno Angelino Alfano per le politiche di contrasto della violenza di genere.
«È necessario che le donne riescano ad avere consapevolezza di quanto sta accadendo loro» ha spiegato Rauti introducendo l’opera, curata dal ministero dell’Interno, di e con Gilles Rocca e con la partecipazione di Miriam Galanti.
Il corto racconta una storia di violenza domestica, la forma di violenza di genere «più subdola, più difficilmente riconoscibile», evidenziando il «ciclo della violenza, composto di una spirale di tre fasi: paura, tensione crescente che prelude allo scoppio della violenza che passa attraverso svalutazione; luna di miele, cioè la riappacificazione ‘manda rose e manda regali’; si ricomincia daccapo».
Un «circolo vizioso», insomma: per spezzarlo «le donne devono decidere di chiedere aiuto» ha ribadito il consigliere al termine della presentazione, ricordando che «quell’aiuto però si deve anche trovare».
[Fonte: www.interno.gov.it]
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