Novara, campagna di informazione del Comune. “Ma in città manca una casa di accoglienza”
Barbara Cottavoz
Novara
L’unica che ha avuto giustizia è «Bruna», il trans: i suoi assassini sono in carcere. Per le altre nessuno sta pagando nulla: Joy, la giovane prostituta trovata nel canale, Vera Bozzola, cadavere in un campo dalle parti di via Generali, Ida Lagrutta uccisa nel suo negozio di corso Risorgimento, Giuseppina Sciaulino, riversa senza vita nel parcheggio del supermercato Carrefour e poi un corpo di donna senza nome, annegato.
La violenza contro le donne è ovunque: ogni giorno in tribunale sfilano fidanzati, padri e mariti accusati di picchiare e vessare in tutti i modi le vittime con cui condividono casa e famiglia. Per combatterla il Comune di Novara lancia una campagna di informazione con le associazioni femminili, in particolare Liberazione e speranza, Udi e Insieme.
Si comincia a ottobre fino a marzo, un «ponte» ideale tra il 25 novembre (giornata internazionale dedicata a questo tema) e l’8 marzo, Festa della donna: in mezzo ci sono spettacoli, concerti e libri, manifesti appesi sui bus e nei negozi e, si spera, la mobilitazione della città per creare un fondo che aiuti chi vuole rifarsi una vita oltre le violenze.
La campagna si articola in tre parti: incontri nelle scuole, volantini sui pullman e nei negozi dove viene indicato il numero del Telefono rosa 1522 e i servizi esistenti sul territorio e poi un cartellone (le date devono ancora essere definite) di spettacoli per raccogliere risorse da destinare a iniziative per le donne: «A Novara non c’è una casa che accolga le vittime di violenza – spiega l’assessore alle Pari opportunità Margherita Patti -. Gli slogan sono facili ma servono a poco, bisogna aiutare concretamente le donne. Siamo alla ricerca di sponsor e del contributo di tutti. La situazione è drammatica: la violenza contro le donne ormai sia nel tessuto della società».
Sul palco a Novara le attrici Elena Ferrari e Lucilla Giagnoni, un gruppo di musicisti per un tributo a Janis Joplin e poi il «Teatro 0321» in un omaggio a Franca Rame. Quindi due incontri con il magistrato Domenico Chindemi, consigliere di Cassazione e autore del libro «Violenze psichiche: aspetti giuridici e sociali. Capire e prevenire il femminicidio» e Lorella Zanardo, coautrice del documentario «Il corpo delle donne», visto da 6 milioni di persone.
Intanto è partito il conto alla rovescia per salvare un altro servizio che dal 31 dicembre non avrà più fondi: la mediazione di coppia al Centro per le famiglie di largo Don Minzoni. «Allentare la conflittualità tra i coniugi può essere un’azione per prevenire le violenze – commenta Patti -. Il servizio è a carico del Comune che però adesso non riesce più a sostenere i costi».
[Fonte: www.lastampa.it]
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