Manifestazione di solidarietà in piazza San Pietro, in occasione dell’Angelus di Papa Francesco, per il rilascio delle studentesse nigeriane rapite dal gruppo terrorista Boko Haram. «Il mondo non può restare a guardare di fronte ad una violenza simile. L’indignazione non basta, bisogna fare pressione affinché un fronte internazionale, il più esteso possibile, coordini un’azione che riporti a casa le ragazze rapite – ha dichiarato Isabella Rauti, presidente dell’Associazione HOW, Hands Off Women, che ha organizzato l’iniziativa – La solidarietà che esprimiamo a queste donne, alle madri e alle famiglie, raccogliendoci in preghiera con Papa Francesco, in coincidenza del giorno della festa della mamma e in un luogo che è simbolo mondiale di pace e fratellanza – continua Rauti – ci è sembrato il più giusto per offrire la testimonianza delle donne di HOW, Hands Off Women».
Numerosissima la partecipazione della gente, in particolare delle molte signore e ragazze che seguono Isabella Rauti nelle sue battaglie per la difesa dei diritti delle donne. «Il rapimento collettivo compiuto dal gruppo terrorista di Boko Haram è una sfida lanciata al mondo contro l’istruzione femminile e l’accesso delle donne alla cultura; i terroristi che hanno strappato le ragazze dalla scuola vogliono ridurle in schiavitù o costringerle a matrimoni forzati e precoci. L’onda virale che sulla rete sta coinvolgendo milioni di persone è partita dalle mamme delle studentesse ed è arrivata fino alla first lady Michelle Obama; una capacità di contagio positivo – conclude Isabella Rauti – che non risolve la questione, ma aiuta certamente a tenere alta l’attenzione e costringe la politica e la diplomazia ad intervenire concretamente». Per l’occasione è stato mostrato uno striscione con l’hashtag «bringbackourgirls», frase utilizzata in tutto il mondo per questa importante causa.
Maria Elena Capitanio
[Fonte: www.iltempo.it]
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