di Vincenza Foceri
La Giornata contro la violenza sulle donne è un appuntamento importante per riflettere su un fenomeno tristemente in ascesa. Nonostante siano tanti i progetti portati avanti da istituzioni, associazioni e organizzazioni internazionali, per mano di uomini possessivi e stalker senza scrupoli, sono sempre più numerose le ragazze e signore che ne restano vittime. Solo in Italia si parla di almeno un caso di morte per violenza ogni due giorni. A Roma, da anni, opera instancabilmente l’associazione “Differenza Donna“. Abbiamo intervistato la sua presidente Emanuela Moroli.
Presidente Moroli, il 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Secondo lei ha avuto senso istituire tale ricorrenza?
Si, ha senso perchè intorno a questa giornata si sono costruiti progetti, iniziative di vario genere. Ha contribuito a disseminare una cultura diversa sul fenomeno. Sono dell’Idea che senza sensibilizzare l’opinione pubblica non si risolve l’emergenza.
Nell’ultimo periodo si è gridato all’escalation degli episodi di violenza di genere. Solo in Italia muore una donna ogni due giorni per mano di un uomo. Da presidente di un’associazione che si occupa del fenomeno ha avuto modo di riscontrare tale dato?
E’ impossibile parlare di un aumento oppure no. Si tratta di un fenomeno su cui non si hanno dati certi. Sicuramente la situazione è di una gravità assoluta. C’è un’emergenza strutturale che non si è riusciti ancora a debellare. Occorre lavorare su processo di sensibilizzazione ad ogni livello.
Parliamo di “Differenza Donna”, quali sono i progetti più importanti che state portando avanti per dare una mano alle donne vittime di violenza?
Il progetto base è sicuramente il centro antiviolenza, un luogo che non solo fornisce accoglienza alle donne ma che è inteso anche come laboratorio sociale. Si tratta di luoghi di ricerca, di elaborazione, lo strumento principe con il quale affrontiamo il fenomeno. E tuttavia non è l’unico. Con l’associazione “Differenza Donna” facciamo anche progetti di prevenzione nellescuole, cerchiamo di raggiungere il maggior numero di giovani possibili anche se non si riesce mai a toccare la totalità degli studenti. E ancora facciamo campagna attraverso strumenti mediatici che ci permettono di raggiungere milioni di persone.
Spesso avete collaborato come associazione anche con le Istituzioni, riuscite a farlo ancora oppure i tagli hanno imposto uno stop anche a questo?
La collaborazione con le istituzioni va avanti del resto non potremmo fare quello che facciamo senza il loro aiuto. Abbiamo siglato un importante protocollo che ci ha permesso di collaborare direttamente con Asl, Ospedali e altre istituzioni. Direi che si tratta di un aspetto importantissimo.
Torniamo al 25 novembre. Quale iniziativa avete scelto di mettere in campo in occasione della Giornata internazionale contro la Violenza sulle donne?
Il 25 novembre manderemo in onda un filmato firmato da Francesca Archibugi su Rai 1. Sarà trasmesso nel contenitore di Domenica In alle ore 15.30 per tentare di raggiungere una fascia di pubblico ampia, composta anche da numerose donne. Si tratta di un filmato bello ma anche profondo, è un prodotto d’arte che manda un messaggio di sensibilizzazione importante e che spiega a cosa servono i centri anti-violenza.
Infine, da presidente di un’associazione che si occupa di donne, un augurio per il futuro.
Io sono convinta che le donne di tutto il mondo siano un solo popolo unico. L’augurio è che tutte siano capaci di comunicare tra loro, di affermare i loro diritti ovunque e di combattere per difenderli. Spero che si arrivi ad avere un confronto continuo sulle problematiche che le riguardino.
[Fonte: www.romacapitalenews.com]
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