MALE’ – II patrigno l’ha violentata per anni e quando è nato il loro bambino, nell’estate scorsa, l’ha ucciso. Se il tribunale proverà la sua colpevolezza, l’uomo dovrà passare almeno 25 anni in galera, ma intanto la ragazza, 15 anni, è già stata condannata. A 8 mesi di arresti domiciliari e 100 frustate, come prevede la legge locale ispirata alla sharia, perché durante gli interrogatori sulle violenze subite ha confessato di aver avuto un rapporto sessuale prima del matrimonio. E’ successo alle Maldive, paradiso dei turisti passato negli ultimi anni da una breve parentesi democratica a una deriva islamica radicale. Quello di questa ragazzina originaria della sperduta isola di Feydhoo non è un caso isolato. Nel settembre scorso una sedicenne aveva subito la stessa condanna (che si esegue al raggiungimento della maggiore età), comminata nel 2009 persino a una 18enne incinta. La sentenza ha suscitato proteste in tutto il mondo. Amnesty International ha chiesto che le autorità aboliscano al più presto la pratica «crudele, degradante e disumana» delle frustate. II presidente Waheed si è detto «rattristato per la fustigazione inflitta ad una minorenne» e ha chiesto alla Procura di presentare appello.
Corriere della Sera – Stuprata condannata a 100 frustate
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