di Michele Farina
II caso L’antiabortista Todd Akin: «Se c’è violenza una donna non resta incinta, il suo corpo chiude i battenti». L’imbarazzo di Romney
La gaffe di un deputato repubblicano. La Casa Bianca: «Frasi offensive»
NEW YORK —Il repubblicano Todd Akin, ingegnere, 65 anni, 6 figli, 5 volte eletto alla Camera dove siede nella Commissione Scienza e Tecnologia, era il candidato favorito in Missouri per la corsa al Senato. Le sue affermazioni sul «vero stupro» («legitimate rape») sono diventate un caso nazionale e una spina nella campagna di Mitt Romney. A una tv locale l’ultraconservatore Akin ha detto che «in base a quanto gli hanno detto i medici» le gravidanze causate da violenza sessuale «sono davvero rare». E che «in caso di vero stupro il corpo della donna ha gli strumenti per bloccare il tutto. Qualora ciò non avvenga, è giusto punire il violentatore ma non attaccare il bambino». Davvero rare? Vero stupro? Secondo i dati del Journal of American Obstetrics ogni anno negli Usa sono almeno 3o mila le gravidanze causate da violenza. Il Washington Post rileva che la posizione di Akin si ritrova dagli anni 8o nei discorsi di alcuni politici antiabortisti secondo cui «il trauma dello stupro impedisce la gravidanza» (il deputato Stephen Freind parlava di «un caso su milioni di milioni»). Akin, che è appoggiato dal settore più conservatore dei repubblicani (lo stesso Tea Party che stravede per il candidato vice presidente Paul Ryan), ha provocato (indignate) reazioni a catena dal Web ai network tv. I democratici (con la deputata Wasserman Schultz) hanno chiamato in causa Ryan, che è contrario all’aborto anche nel caso di violenza: «Questo tipo di leadership è un pericolo per le donne». Alla Camera Akin e Ryan sono stati tra i primi firmatari di una controversa proposta di legge per «ridefinire» lo stupro (e per restringere l’ambito in cui la legge federale suppor-ta l’aborto). L’elettorato femminile resta in maggioranza (a due cifre) pro Obama. Il caso Akin non aiuta il duo Romney-Ryan. La prima risposta in un comunicato: «Non siamo d’accordo con Akin». Una volta eletti «non ci opporremo all’aborto in caso di stupro». Il candidato presidente, dopo aver ignorato l’argomento nel comizio in New Hampshire con Ryan, in un’intervista alla radio è stato più duro con Akin: «Parole insultanti, inescusabili e francamente sbagliate». Romney non ha chiesto al candidato senatore di ritirarsi come hanno fatto alcuni parlamentari repubblicani. «Uno stupro è uno stupro» ha detto Barack nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca, la prima da giugno («mi hanno detto che vi mancavo» ha detto ai reporter). Akin è stato «offensivo». E perdersi nelle definizioni sullo stupro «non ha senso per il popolo americano e neppure per me». Non ha senso che un gruppo di uomini imponga le proprie visioni alla decisione delle donne. «Gli esponenti politici, in larga parte uomini — ha dichiarato Obama —, non prendano alcuna posizione sulla salute delle donne e pensino solo a migliorare la loro vita». Il presidente sostiene che la sua posizione sull’interruzione di gravidanza (la centralità delle donne) è diversa da quella di Romney. Come sulle tasse. Mitt ha rifiutato la richiesta democratica di pubblicare i suoi contributi al fisco per almeno cinque anni fermandosi a due. Da decenni «gli americani giustamente si aspettano» che i candidati rivelino quanto pagano al fisco, dice il presidente, «come hanno fatto altri a cominciare dal padre di Mitt Romney, e John McCain, Bill Clinton, i due presidenti Bush…». Obama paga un’aliquota del 24%, Romney ha ammesso (senza provarlo) di aver pagato non meno del 13%.
La legge
La sentenza
Negli Usa l’aborto è diventato legale in tutti gli stati nel 1973, anno della celebre sentenza della Corte suprema Roe vs Wade, secondo la quale le leggi in vigore contro l’interruzione di gravidanza violavano il diritto costituzionale alla privacy.
Dopo il 1973
In base alla sentenza, ogni donna ha il diritto di abortire fino al punto in cui il feto non sia in grado di sopravvivere fuori dall’utero materno. Oltre questa soglia, l’aborto è consentito in caso di rischi per la salute della donna. Diversi stati Usa hanno poi imposto limiti alle interruzioni di gravidanza.
La campagna
L’aborto è un tema molto importante della campagna elettorale. Il repubblicano Ryan, in particolare, ha firmato una proposta di legge per «ridefinire» l’aborto.
Corriere della sera – Bufera in America sul vero stupro
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