ROMA. La politica italiana si stringe attorno a Rimsha, la giovane disabile pachistana detenuta nel carcere di Adiyala, a Islamabad, con l’accusa di blasfemia. In vista della sentenza attesa per oggi, (“Associazione parlamentari italiani amici del Pakistan”, che conta cento esponenti di tutti i partiti, ha voluto esprimere la sua vicinanza alla ragazzina cattolica aderendo alla campagna “Salviamo Rimsha Masih”, promossa da Pachistani cristiani in Italia.
«Nella certezza che la Corte riconoscerà le ragioni di chi difende questa bimba — scrive la presidente del gruppo, l’onorevole Luisa Capitanio Santolini — i parlamentari italiani amici del Pakistan attendono con fiducia il verdetto».
Santolini ha inoltre ricordato che diversi autorevoli mullah, difensori della religione islamica, hanno dichiarato recentemente la nullità dell’accusa di blasfemia. Rinchiusa in carcere dal 13 agosto, Rimsha conoscerà oggi il suo destino, quando i giudici del tribunale di Islamabad decideranno se accogliere l’istanza presentata dai suoi legali. Le probabilità di una sua scarcerazione sono aumentate notevolmente dopo che una Commissione medica ha stabilito che la ragazzina ha meno di 14 anni e dimostra un’età mentale ancora inferiore.
Intanto sono stati arrestati 4 dei cinque islamici responsabili dell’assassinio della dodicenne cristiana Muqadas Kainat, violentata ripetutamente e strangolata la settimana scorsa a Sahiwal, uno tra i più sperduti villaggi del Punjab.
Avvenire – Pakistan, 100 deputati italiani con Rimsha. Oggi il giudice decide sulla scarcerazione
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