Roma, 23 nov. – (Adnkronos/Aki) – Combattere la violenza sulle donne in quanto flagello mondiale, malattia sociale che nega i diritti umani fondamentali e che per questo deve sollevare la responsbailità collettiva e delle istituzioni. E’ con questo obiettivo che è nata oggi a Roma la rete mondiale How, acronimo di ‘Hands off women’, presieduta da Isabella Rauti. A firmare la carta di intenti per contrastare la violenza sulle donne e le bambine nel mondo, alla quale da domani sarà possibile aderire online al sito www.handsoffwomen-how.org, erano presenti soggetti nazionali e internazionali, tra cui l’ambasciatrice del Pakistan Tehmina Janjua, la presidente dell’Unwg (United Nations Women Guild) Habi Bamba, la scrittrice e attivista cinese Xinran Eady, la presidente dell’Associazione Acmid Souad Sbai e la presidente dell’Associazione diritti in cammino ed ex ministro alle Pari opportunità Mara Carfagna. Ritenendo quello delle ”violenze contro le donne un fenomeno globale che richiede un approccio globale”, la Rauti ha spiegato l’iniziativa di How con l’intento di ”mettere insieme persone e associazioni” che abbiano un rapporto con le istituzioni e creino una ”rete dinamica e militante”. Tra i progetti concreti, l’annuncio di sei borse di studio da duemila euro ognuna offerte dalla Fondazione Mario Moderni per dar vita a una comunicazione sociale sul tema dei diritti umani delle donne. ”Se troviamo aziende che ci sostengono diamo una risposta” al problema, ha proseguito la Rauti, sottolineando che tra gli altri progetti in corso vi sono le ”adozioni a distanza”, i ” corsi di formazione e orientamento al lavoro”. Inoltre, l’associazione sostiene ”la petizione per il premio Nobel per la pace a Malala”, la giovane attivista pakistana ferita dai Talebani il 9 ottobre scorso a Mingora, nella Valle di Swat, per il suo impegno a favore dell’istruzione femminile.
(Brt/Col/Adnkronos) 23-NOV-12 15:09 NNN
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