Alla base della decisione della proprietà – del tutto inaspettata – ci sarebbero disaccordi su questioni di soldi e nomine redazionali
Aggiornamento, ore 20:40 – In una nota diffusa giovedì 15, l’editore del New York Times Arthur Sulzberger Jr ha negato che le dimissioni di Jill Abramson siano state causate da questioni economiche. Nella nota, distribuita alla redazione, Sulzberger ha scritto: “Lo stipendio non ha avuto alcun ruolo nella mia decisione che Jill non potesse rimanere come direttore. Come non lo ha avuto alcuna discussione riguardo allo stipendio. La ragione – la sola ragione – di questa decisione sono le preoccupazioni che avevo riguardo ad alcuni aspetti della gestione della redazione da parte di Jill, che avevo già precedentemente esposto a lei, sia faccia a faccia che nelle mie valutazioni annuali”.
Sulzberger ha anche detto che la paga di Abramson era in linea con quella dei suoi predecessori, e che anzi nel 2013 la retribuzione complessiva di Abramson è stata superiore – più del 10 per cento – rispetto a quella di Bill Keller nel suo ultimo anno da direttore, il 2010, e anche negli anni precedenti.
Abramson non ha ancora commentato l’ultima nota diffusa dal New York Times. Margaret Sullivan, public editor del giornale, ha diffuso integralmente la nota ricevuta da Sulzberger, in cui l’editore ribadisce che Abramson non ha avuto alcun trattamento diverso rispetto agli altri dipendenti: “Questa azienda è pienamente impegnata nell’equo trattamento di tutti i suoi impiegati, indipendentemente dal loro genere sessuale, dalla razza, dall’etnia, dall’età, dall’orientamento sessuale o da qualsiasi altra loro caratteristica”, conclude Sulzberger nella nota.
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Jill Abramson è stata licenziata dall’incarico di direttore del New York Times, che sarà assunto dal caporedattore Dean Baquet, di fatto il suo numero due. Abramson era direttore del New York Times dal 2011, il primo direttore donna in 160 anni di storia del giornale. Dean Baquet è un giornalista afroamericano vincitore del Premio Pulitzer: è stato a lungo redattore del New York Times e poi caporedattore, e in precedenza era stato direttore del Los Angeles Times. Il licenziamento di Abramson è stato comunicato mercoledì alla redazione del giornale da Arthur Sulzberger Jr, editore del New York Times e presidente di New York Times Company, che ha detto: «Ho scelto di nominare un nuovo capo della nostra redazione perché credo che una nuova leadership possa migliorarne diversi aspetti».
Per ora non è ancora chiarissimo cosa sia successo, anche se tra gli addetti ai lavori sono cominciate a circolare alcune ipotesi. Di certo il licenziamento di Abramson era completamente inatteso, come dimostrano i tweet di alcuni giornalisti del New York Times dopo la comunicazione ufficiale.
[Fonte: ilpost.it]
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