freenewspos.com – Rauti al centro ‘Casa Lorena’: un modello nella battaglia contro la violenza sulle donne

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In occasione del Festival dell’impegno civile il consigliere per le politiche di contrasto alla violenza di genere del ministro Alfano ha visitato la struttura di Casal di Principe (Ce), nata in un immobile sequestrato alla camorra

«Metafora concreta di un ‘circolo virtuoso’, a cominciare dal luogo fisico e simbolico – un bene sequestrato alla camorra – fino all’impegno quotidiano nell’accoglienza delle vittime e nella promozione all’inserimento lavorativo».
È questa in sintesi per Isabella Rauti, consigliere del ministro dell’interno Alfano per le politiche di contrasto alla violenza di genere, la funzione del centro antiviolenza ‘Casa Lorena’ di Casal di Principe (Caserta), fondato l’anno scorso dalla cooperativa E.V.A., attiva da oltre 10 anni in questo campo.
Rauti ha visitato ieri pomeriggio la struttura in occasione della presentazione del libro ‘Fiore…come me. Storie di vite spezzate’ della giornalista Giuliana Covella – organizzata dal Centro nell’ambito del Festival dell’impegno civile in programma fino al 3 agosto.
«Casa Lorena rappresenta una ‘buona prassi’», ha detto il consigliere, «un modello replicabile sul territorio nella battaglia contro le violenze sulle donne». Il centro non solo offre accoglienza e ‘prende in carico’ le vittime, ma elabora anche strategie di inserimento lavorativo a loro favore, sostenendo percorsi di autonomia e inclusione.
Una realtà diffusa e sommersa quella della violenza di genere, secondo Rauti, rispetto alla quale manifestazioni come quella organizzata da casa Lorena sono la risposta più efficace e di sistema, perché il fenomeno e il suo contrasto vanno considerati una responsabilità sociale e collettiva.
«Auspico – ha concluso in quest’ottica Rauti – la celere emanazione delle misure contenute nel cosiddetto ‘pacchetto sicurezza’, che, a mio avviso, fornendo mezzi e strumenti ancora più efficienti per contrastare i reati di stalking e di violenza domestica, promuove un nuovo passaggio culturale nella negazione del concetto che la violenza è forza e non debolezza».

[Fonte: www.freenewspos.com]