Cattai (Federconsorzi): «Non venivano ascoltate dai venditori abusivi». Una cinquantina gli operatori che agiranno sull’arenile, costo di 330 mila euro
di Giovanni Cagnassi
JESOLO. Ci sono gli steward, ma non le hostess. Non siamo in aereo, ma sulla spiaggia di Jesolo dove tra i 50 giovani che faranno informazione e controllo sulla spiaggia, per il secondo anno consecutivo, mancheranno le quote rosa. Lo ha annunciato ieri il presidente della Federconsorzi, Renato Cattai, in occasione della presentazione ufficiale in municipio.
«Gli islamici non ascoltano, per loro cultura, le donne quando danno ordini o anche solo consigli», ha spiegato, «pertanto non sono state assunte, al di là dell’aspetto e dell’impatto positivo che potevano avere per il servizio. Si erano create situazioni di pericolo se non di violenza nei loro confronti e così quest’anno non ne avremo in spiaggia».
Farà discutere questa scelta, anche se effettivamente le poche ragazze, tre, che c’erano lo scorso anno avevano affrontato delle difficoltà abbastanza serie, subito offese, addirittura bersaglio di sputi.
eri il sindaco, Valerio Zoggia, ha presentato il servizio assieme al presidente Cattai e il comandante della polizia locale, Claudio Vanin. Stanziati 130 mila euro dall’amministrazione comunale, più altri 200 mila circa dalla Federconsorzi. Le selezioni sono state fatte da tre agenzie di vigilanza, Securvigilar, VigilPiave e Ams che saranno in contatto con gli steward e faranno da filtro con le forze di polizia. Potranno intervenire in caso di emergenza gli agenti privati, oppure polizia locale, polizia di Stato, carabinieri, finanza e naturalmente la capitaneria di porto che ha la competenza primaria per quanto riguarda mare e spiaggia.
«Precisiamo anche quest’anno che il loro compito», ha detto il presidente Cattai, «è quello di informare i turisti e ospiti della spiaggia, sulle sanzioni per chi acquista prodotti contraffatti da abusivi e massaggi, ma anche essere un riferimento per ogni cosa che avviene in una concessione, dove può fermarsi solo chi ha titolo. Sono in stretta collaborazione con i bagnini sulla spiaggia, risultano utilissimi nel caso di bambini che si sono persi».
Il comandante della polizia locale Vanin ha illustrato le rispettive competenze, l’importanza di un servizio che ha permesso di stanare abusivi, merce contraffatta e altre reati grazie alle preziose segnalazioni. «È un servizio prezioso», ha sottolineato, «d’informazione che diventa prevenzione, basti pensare che la scorsa estate, grazie anche all’avvio di questo progetto, c’è stata una riduzione del 50% dei venditori abusivi. Un segnale importante nel più complesso obiettivo di lotta all’abusivismo». Un servizio, in ogni caso, che è stato potenziato con nuove risorse, ma che non si sostituisce alle forze dell’ordine.
Ieri il commissario della polizia, Giuseppe Cerni, ha spiegato quali sono i rispettivi compiti. Gli steward progressivamente diventeranno come i buttafuori nelle discoteche, che hanno la possibilità di intervenire per tutelare l’incolumità dei clienti, ma al momento non hanno una pubblica funzione. Resta il fatto che il Codice penale consente al cittadino di effettuare un arresto in caso di flagranza di reato.
Il servizio nel suo complesso è stato dunque promosso e riconfermato, seppure con alcune anomalie e angoli da smussare. Non dimentichiamo che lo scorso anno molti steward hanno salvato anche dei bagnanti in mare che rischiavano di annegare.
[Fonte: nuovavenezia.gelocal.it]
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