di Annabella Morelli
ANTIVIOLENZA
Sembra un bollettino di guerra, invece è il numero della violenza estrema sulle donne: 105 morte assassinate in questi primi undici mesi (scarsi) del 2012. E il femminicidio non dà segni di recessione arrivando a quota 896 in sette anni. Così, la Giornata internazionale proclamata per oggi contro la violenza alle donne è essenziale per focalizzare quella che non è un’emergenza, ma un fenomeno strutturale di una società sempre e comunque patriarcale, declinata al maschile. E gli amministratori? «Indifferenti». Lo denuncia Anna Maghi, del Centro Erinna che si prende cura di donne in fuga da una vita di prevaricazione e crudeltà fisica e morale. «La Tuscia non è un’isola felice esente dalla violenza – attacca la Maghi – e chi la governa non si interessa in realtà al problema. Dopo l’episodio della chiusura del nostro Centro (rimane comunque aperto grazie ai fondi donati da «Viterbo con Amore» che ci permettono di pagare l’affitto della sede per tutto il 2013), dalla Provincia non sono più arrivati segni di vita né il saldo dovuto per un progetto di formazione del 2010». Eppure Erinna tra gennaio e ottobre ha accolto 58 donne che, infine, si sono risolte a cercare per sé e i figli una nuova esistenza lontano dal partner violento. «Sono per lo più italiane della buona borghesia – dice la responsabile -. Poche le straniere che si ribellano perché ricattabili: stanno in Italia grazie al ricongiungimento familiare e se lasciano il marito, rischiano il rimpatrio. Così tacciono e subiscono, tra il disinteresse generale». Infatti, dei sessanta Comuni sollecitati da Erinna a concedere un finanziamento minimo di poche centinaia di euro per mantenere in piedi la struttura nessuno ha risposto. «Solo Orte e Tarquinia hanno dimostrato una certa sensibilità, Orte patrocinando l’incontro pubblico di oggi nella sala delle Bandiere, Tarquinia organizzando un corso di formazione. Per contro il problema è molto sentito dal mondo femminile tant’è che domani verrà consegnata al ministro delle pari opportunità, Elsa Fornero, la petizione Mai più violenza sulle donne promossa da D.i.Re (Donne in Rete) che in un mese ha raccolto oltre ventimila firme». Prende posizione pure il comitato dell’imprenditoria femminile la cui presidente Serenella Papalini sottolinea: «In questa giornata si celebra anche il ricordo delle vittime della violenza e si rifiuta il silenzio. Denunciare per tornare a vivere ed è fondamentale il ruolo di Erinna».
Messaggero Viterbo – Erinna- “Per le donne poca attenzione”
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